Si beve in tante ma con la testa. Il consumo di birra femminile in Italia è all’insegna della qualità e della moderazione. È quanto emerge dalla recente indagine Doxa-AssoBirra che evidenzia che 6 italiane su 10 bevono birra ma il loro consumo non si spinge oltre 14 litri l’anno, la media più bassa in Europa. Una prova dell’ “attenzione alla qualità”, caratteristica fondamentale della passione in rosa per la birra: la taglia preferita è la 0,2 litri, poco meno di una birra “piccola” (0,33) e quasi un terzo della misura tradizionale della pinta inglese (circa 0,57) e il 70% la consuma durante i pasti (spesso durante l’aperitivo rinforzato da cibo o come dopo cena). E l’abbinamento ideale è con la pizza, accompagnata nel 50% da una “bionda” (o mora, ambrata, stout).
Il consumo femminile della birra si riconferma quindi conviviale e all’insegna della socialità, come già in tempi non sospetti; era il 2007 e una ricerca Coesis – AssoBirra fotografava il rapporto delle donne con una bevanda ritenuta fino ad allora predominio quasi esclusivo degli uomini: il 54% delle donne intervistate considerava la birra una bevanda molto femminile da gustare con le amiche del cuore.
Alessandro Amadori, psicologo e amministratore delegato di Coesis Research individuava alla luce di questi dati, a proposito del consumo femminile di birra, delle interessanti specificità: “ In relazione al consumo di birra la ricerca evidenzia infatti, la modalità più ‘affettiva’ con cui le donne si rapportano alla birra. Una modalità sociale, ricca di emozioni associate, non priva di una componente di allegria e di disinibizione che rende caldo e mediterraneo il consumo femminile di birra. Amadori sottolinea il piacere tutto femminile della birra gustata nel convivio e conclude con una metafora dal gusto letterario: Kunderianamente parlando, le donne sanno cogliere meglio degli uomini l’insostenibile leggerezza della birra”.