Che sia il pranzo in famiglia o la cena con gli amici, in Italia a differenza di quanto accade nei Paesi anglosassoni o del nord Europa, la cultura del bere alcolici è tradizionalmente moderata e legata ai riti del pasto o della socialità conviviale. Si tratta di un consumo attento, consapevole e quindi responsabile. E sta bene con la nostra vita personale e sociale, in alcuni casi, può addirittura migliorarne la qualità. Esistono però categorie sensibili, come ad esempio gli adolescenti o chi assume farmaci, e fasi nella vita, come la gravidanza, in cui il consumo di alcol, anche se moderato, può comunque costituire un pericolo ed è sconsigliato.
Per sensibilizzare e far crescere la consapevolezza su questi temi anche le celebrities e il mondo del web si sono mobilitati per ribadire: “Future mamme, niente alcol in gravidanza!”. Sono 40 fra donne del mondo dello spettacolo, dello sport, del gusto, del web e del giornalismo che sostengono la campagna firmata AssoBirra e SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia), “Se aspetti un bambino l’alcol può attendere”.
“Ragazze, se avete la fortuna di essere incinta proteggete il vostro bimbo! Lo sapete che potrebbe subire danni se vi bevete un goccetto di troppo? Meglio una piccola rinuncia, che è già un atto d’amore! Baci sulle vostre belle pance!”
“Se stai aspettando un bambino, o se stai programmando di averlo, ricordati di non fare uso di alcol. Chiedi al tuo ginecologo i rischi dell’uso dell’alcol in gravidanza e durante l’allattamento. Mi raccomando!”
“Non ho ancora avuto la fortuna di essere mamma, ma sono zia di una bambina vivace e allegra e mi basta guardarla per dire a tutte voi che l’alcol può e deve aspettare!”
Sono solo alcuni dei messaggi che si sono rincorsi sui canali social delle celebrities da Roberta Capua, conduttrice tv, alle attrici Sabrina Impacciatore, Claudia Gerini e Ilaria Spada, alla campionessa di tennis Flavia Pennetta, alle chef Iside De Cesare, Caludia Marcarini e Aurora Mazzucchelli, alle food blogger Angela e Chiara Maci, Sigrid Verbert e il mondo delle mamme della rete.
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