“Il 65% delle donne italiane è informata sui rischi che corre il nascituro se si beve alcol in gravidanza, eppure 1 su 3 non smette di consumare bevande alcoliche… anche per questo abbiamo deciso quest’anno come AssoBirra (Associazione Nazionale dei produttori della Birra e del Malto), insieme a SIGO (Società Italiana dei Ginecologi e degli Ostetrici) di rilanciare, per la terza edizione, la campagna “Se aspetti un bambino l’alcol può attendere”.

Queste le parole di Alberto Frausin, Presidente AssoBirra, in occasione della “Giornata Internazionale di Sensibilizzazione sulla FASD (fetal alcohol spectrum disorder)” giunta quest’anno alla sedicesima edizione.

Ma cos’è lo spettro dei disordini feto-alcolici? Con il termine FASD (Fetal Alcohol Spectrum Disorders) si intende non una diagnosi clinica, ma indica un gruppo di condizioni che possono manifestarsi, in misura e gravità differenti, in un soggetto la cui madre ha assunto alcol in gravidanza. L’assunzione di alcol in gravidanza, infatti, può determinare l’insorgenza di patologie neonatali ad espressione e gravità variabile.

Secondo un recente studio dell’Istituto Superiore di Sanità, sono circa 70 milioni di individui in tutto il mondo – l’1% della popolazione mondiale – a soffrire delle conseguenze dell’esposizione all’alcol subìta prima di nascere, ossia ancora nel grembo materno. Un argomento ancora non del tutto noto e sul quale è importante porre l’attenzione delle consumatrici. “Noi rappresentiamo i produttori di birra – prosegue Frausin – e, nonostante la nostra bevanda contenga una bassa quantità di alcol rispetto ad altre bevande alcoliche, sentiamo comunque l’esigenza di contribuire all’affermazione di un modello di consumo responsabile e consapevole.

Il messaggio è semplice e non deve limitarsi al 9 settembre ma deve essere trasmesso ogni giorno: le donne in gravidanza, ma anche quelle che stanno provando ad avere un figlio, non devono bere alcolici”.

“Quella tra AssoBirra e SIGO è una collaborazione importante e duratura, che ci vede spesso insieme nel portare avanti gli stessi obiettivi. AssoBirra, infatti, sarà presente il prossimo 20 Ottobre a Milano al 90esimo congresso della Società, incentrato sulla nutrizione, gli stili di vita e la salute della donna, proprio perché siamo consapevoli che serve continuare ad informare e sensibilizzare sul tema del corretto consumo di alcol”, ha dichiarato Filippo Terzaghi, direttore di AssoBirra.

Si può fare di più – Uno studio DOXA per AssoBirra (Associazione Nazionale dei produttori della birra e malto), ha messo in luce come ancora oggi il 67% delle donne che bevono alcol non reputa rischiosa una assunzione saltuaria di bevande alcoliche in gravidanza. Insomma, nel corso degli ultimi anni la consapevolezza sui rischi legati al consumo di alcol in gravidanza è aumentata, ma ci sono ancora margini di miglioramento.

Per saperne di più visita il sito www.seaspettiunbambino.it

Fonte: AssoBirra