Innovazione e naturalità, dalle fibre tessili con le arance ai mattoni bio con gli scarti della birra

Naturalmente riciclo – Risparmio, sostenibilità e no agli sprechi, un mantra tanto più necessario quando si parla di cibo. Così allo spreco di cibo c’è chi risponde con il riciclo creativo…e se gli scarti alimentari si potessero indossare o utilizzare in bio-edilizia? Dalle fibre tessili ai mattoni realizzati con gli scarti del malto d’orzo e birra ecco alcune soluzioni sostenibili e creative.

Frutta pret à porter – Arance e mirtilli, preziosi alleati del benessere e del guardaroba. Sì perché dalla tavola alla t-shirt il passo è breve, ingegnoso ed ecosostenibile. Lo hanno capito due giovani ricercatrici siciliane, formate al Politecnico di Milano, che hanno brevettato una fibra naturale derivata dalle bucce delle arance con la quale realizzare capi di abbigliamento. Il risultato? Un tessuto arricchito poi con oli essenziali che vengono rilasciati gradualmente sulla pelle, che non butta via nulla! E a proposito di fibre naturali e riciclo forse non tutti sanno che di recente, un noto brand di abbigliamento femminile curvy, ha realizzato dei capi a partire da fibre riciclate da vecchi cachemire e jersey organico, colorandole con estratti naturali da mirtilli, mele, arance, attraverso un processo di tintura a freddo a basso impatto ambientale.

Mattoni bio…alla birra – Ma oltre (agli scarti) di frutta c’è di più. Quelli della birra, ad esempio! Cosa c’entra il riciclo con la birra? Secondo un gruppo di ricercatori del Polytechnic Institute di Tomar in Portogallo dagli scarti della lavorazione della birra si possono ottenere mattoni efficienti e ad alta resa edilizia. Sembra infatti che gli scarti del malto d’orzo e del granoturco, derivanti dalla produzione della birra, lavorati insieme alla pasta d’argilla, permettano di ottenere mattoni ad alta resa per l’edilizia senza l’ausilio del polistirene. Questo polimero sintetico normalmente impiegato per aumentare l’efficienza dei mattoni, comporta infatti un elevata emissione di CO2 nell’ambiente riflettendosi in costi elevati per le aziende produttrici visti gli inasprimenti delle nome UE vigenti in proposito. Le fibre vegetali di orzo e mais sono in grado di intrappolare l’aria rendendo più porosa l’argilla e riducendo la dispersione del calore. La resistenza dei mattoni così ottenuti sembra equiparabile a quella dei prodotti attualmente in uso e li fa quindi considerare una scelta di elezione per la bioedilizia. Un ennesima dimostrazione della potenziale grande utilità del riciclo.

A tutta birra! – Ridurre i costi trasformando gli scarti in energia? Una risposta sostenibile in termini economici e ambientali che arriva da un birrificio dell’Alaska. L’Alaskan Brewing Company ha deciso, infatti, di provvedere al proprio fabbisogno energetico nella produzione della birra proprio a partire dagli scarti di produzione della birra stessa. L’azienda si è avvalsa del programma REAP, nato dal Dipartimento americano per l’Agricoltura ed Energia rurale, ed ha utilizzato i 450.000 dollari di sovvenzione per costruire una sorta di caldaia a vapore alimentata con i prodotti di scarto della produzione della birra. In questo modo dalla caldaia si produce con buona efficienza energia che riesce a coprire quasi l’intero fabbisogno dell’azienda.

 

Fonti: Birra Informa – Centro Informazione Birra, Corriere della Sera